Si intitola Vera Fotografia la mostra dedicata a Gianni Berengo Gardin (al Palazzo delle Esposizioni di Roma fino al 28 agosto 2016): un titolo che spiega tutto. Nella esaustiva raccolta di lavori di Berengo Gardin abbiamo infatti tutte le possibili gradazioni e compiti del fotografo. Qui è reporter, lì è artista, c’è la denuncia, c’è il sentimento. Ci sono momenti in cui emerge l’impegno politico, altri in cui si ferma il tempo sugli usi e costumi. Prendiamo Venezia. La incontriamo negli anni Cinquanta con un autore alle prime armi che ci coinvolge in una festa di ragazzi o in un bacio appassionato sotto i portici di piazza San Marco; poi la ritroviamo alle prese con le navi da crociera che volgari e mastodontiche insultano e feriscono l’anima storica della città d’arte. E quando stai riflettendo sulla storia italiana, ti arriva una foto che ti racconta il doppio volto della Berlino del dopoguerra: carri armati in formazione, una rete, e due giovani in costume da bagno che giocano spensierati. 250 foto, 11 sale e diversi commenti di amici e colleghi. Unico neo, l’illuminazione. Non aggiungo foto: andatevele a vedere al PalaExpo.
La mostra: Gianni Berengo Gardin a Roma
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