Ho trascurato un po’ il blog perché sono stato fuori per lavoro (come avete visto dai post). Lipsia non è un posto irresistibile e neppure Weimar. Tuttavia in queste città la cultura sembra essere sempre al primo posto. Qui in Italia, al contrario, si pensa solo alla partita di calcio. I ministri in carica citano nel migliore dei casi delle canzonette (qualcuno è arrivato perfino a dire che bisogna ispirarsi agli hooligans della squadra del Liverpool) e non sanno nulla. Basta girare lo sguardo che Roma è in mano a cafoni e prepotenti. Impuniti. Del resto oggi a via Oderisi da Gubbio, a Roma, una vigilessa che nell’orario di lavoro si fumava una sigaretta e poi buttava il mozzicone per terra.
Il Gewandhaus Leipzig visto da fuori.
Pubblicato da Marco Di Battista
Giornalista e musicologo. È l'autore di Max 5000 e Il buio e la meridiana, due raccolte di racconti disponibili solo in formato elettronico su Amazon e iBook Store Apple. E' anche un fotografo scarso ma appassionato. La musica è la sua vita ma ama anche il design (è stato direttore di Defrag), la lettura, l'arte, il teatro, viaggiare ecc. ecc.
He is a journalist and musicologist. He is the author of Max 5000, ten short stories published in epub format on Amazon and iBook Store Apple. He published also Il buio e la meridiana, only in italian language. He is also a a poor but passionate photographer. Music is his life but he loves also design (he was editor in chief of Defrag Magazine), he loves to read, art in general, theatre, to travel, etc etc
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Non sono d’accordo: Weimar vale solo per l’affascinante casa di Goethe!
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Non ho detto che si tratta di un posto brutto. Mi colpisce di questi luoghi la loro valenza simbolica più dell’impatto reale. Bach, Schiller, Goethe, Liszt … sono i protagonisti veri di queste città. E il presente?
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