Virtuale dal vivo

Roma. Ieri sera sono stato a un bel concerto nell’ambito del XII Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra. All’Oratorio del Caravita è stato così inaugurato l’organo appena restaurato. Il concerto di Francesco Filidei all’organo e Lina Uinskyte al violino aveva in programma la Messa della Madonna dai Fiori Musicali (qui c’è stato anche un piccolo intervento del coro gregoriano del Pontificio Istituto di Musica Sacra) di Girolamo Frescobaldi e la trascrizione per violino e organo delle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi firmata da Stefano Gervasoni. L’esecuzione del duo è stata ottima e ha convinto per la naturalezza e la precisione (con un più che accettabile bilanciamento tra prassi antica e moderna). Ma nonostante la bravura di Uinskyte e Filidei. Due sono per me i punti più interessanti del concerto. Le Quattro stagioni di Vivaldi/Gervasoni e il maxischermo di fronte all’abside. Nella trascrizione Gervasoni ha giocato tra riconoscibilità e libertà. E’ chiaro che ogni trascrizione è peggiorativa di fronte all’originale. E allora ben venga l’idea di, a tratti, scoprire l’identità del trascrittore con dei passi decisamente “contemporanei” per noi, e insieme proporre dei vivaldismi presi da altre composizioni del prete rosso. Come nel pizzicato chitarristico dell’autunno. Come se si volesse suggerire che oltre a queste benedette Stagioni c’è un mondo di eccezionale valore che troppo poco viene eseguito.

L’altro punto forte del concerto è stato il maxischermo. Come spesso accade, al Caravita l’organo è posto sopra l’ingresso. Ciò obbliga il pubblico a non vedere gli interpreti. Ieri sera una telecamera ci faceva apprezzare i gesti dell’organista e della violinista proiettandoli sullo schermo all’inizio dell’abside. Perciò il suono era quello vero, le immagini erano virtuali. Questa situazione apre un mondo di possibilità. In un momento storico in cui noi “colti” stiamo tentando di mantenere in vita qualcosa di morto seppure non sepolto (il concerto inteso come è stato concepito nel Romanticismo, organico alla borghesia nascente di allora) molto si potrebbe fare in questo senso. Anche e soprattutto quando non c’è alcuna necessità di nascondere gli esecutori. Lo so è già stato fatto qualcosa di simile. Ma questa potrebbe essere una strada da percorrere, magari con interventi live sulle immagini.

Episodio personale. Durante un concerto per bambini, una piccola alla prima esperienza ha dato qualche segno di insofferenza e la mamma l’ha portata fuori. Nell’altra stanza, la bambina ha seguito in silenzio tutto il concerto, di fronte al maxischermo.

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